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LA LEGGE SUI DIRITTI D'AUTORE

legge 633 del 22 aprile 1941 e D.L. n. 518 del 29-12-1992

www.interlex.it

Il software è una creazione intellettuale: copiare i programmi è illegale, lo si può fare soltanto in alcune condizioni particolari

IL COPYRIGHT = marchio di protezione dei DIRITTI DI AUTORE

Gli autori di programmi software sono garantiti dalla medesima legge che tutela gli autori di opere letterarie, il cosiddetto copyright. Di conseguenza solo coloro ai quali è attribuito il diritto di copyright possono accordare e concedere la diffusione di copie del software.
Ciò nonostante, spesso i software vengono ugualmente riprodotti e diffusi senza considerazione alcuna dei diritti d'autore. Allo stesso modo, di frequente vengono adoperati in modo non regolare programmi, immagini e documenti prelevati da Internet.
Non tutti sanno tuttavia che qualsiasi forma di riproduzione, acquisto, vendita , locazione,o utilizzazione di copie non autorizzate di programmi, per la legge costituisce reato.

Con il D. Lgs. 518 del 29 dicembre 1992, infatti, i software sono stati assimilati alle opere di carattere creativo, e quindi tutelati dal diritto d'autore. Secondo il decreto legislativo 518/92 , la tutela del diritto d'autore individua due forme : 

l'autore o il titolare dei diritti di utilizzazione economica dell'opera ha il diritto esclusivo di effettuare:

Il legittimo acquirente, invece, può:

TIPI DI SOFTWARE

Software proprietariosi colloca al minimo livello di libertà: a pagamento e coperto dal diritto di autore-copyright.

Software shareware: software proprietario coperto da copyright ,generalmente destinato alla vendita dopo un periodo di prova, , distribuito in rete . Alla fine di detto periodo di fruizione gratuita è necessario pagare una somma in danaro per poter proseguire ad utilizzarlo.
Una volta effettuato il pagamento, oltre all'uso del software sono resi disponibili e registrati servizi aggiuntivi di assistenza e aggiornamento. A volte coloro che sviluppano i software offrono un modello dello shareware del loro programma con una data di scadenza incorporata (dopo un determinato numero di giorni l'utente non può più avere accesso al programma).
Altre volte determinati shareware (cosiddetti liteware) sono offerti con l'esclusione di determinate funzioni, come incentivo ad acquistare la "full version" o versione completa del programma. 

demoware: software proprietario in versione dimostrativa-gratuita, ma privo di alcune funzionalità che ne limitano l'utilizzo per incentivarne l'acquisto.

Software freeware: software libero ma con i limiti stabiliti dal copyright; è distribuito gratuitamente, generalmente in rete, e può essere copiato da chiunque . In genere, reca la scritta freeware e il nome dell'autore. Il freeware è un software distribuito gratuitamente a titolo personale (e quindi non è necessaria la registrazione presso il produttore), ma è coperto dai diritti d'autore (ne sono esempio i browser Internet Explorer e Netscape Communicator). Il freeware è fornito sia sotto forma di programma eseguibile sia di codice sorgente, cioè modificabile da parte dell'utente per adattarlo alle proprie esigenze.

Pubblico dominio: software libero, senza limitazioni fornito senza copyright. l'utente può dunque copiarlo e distribuirlo senza limitazioni oltre a quella di citarne la fonte.( ne è esempio il protocollo TCP/IP)
I programmi public domain possono essere usati senza limitazioni anche come componenti di altri programmi. È sempre bene accertarsi dell'origine di tali software prima di utilizzarli, per essere sicuri del fatto che siano realmente di pubblico dominio e non rischiare di imbattersi in eventuali violazioni della legge. Attenzione però: un prodotto software di pubblico dominio può anche essere utilizzato per la realizzazione di software proprietario, cosi come è avvenuto anche per molti programmi liberi che essendo distribuiti con licenze permissive sono stati trasformati in prodotti chiusi e proprietari.

Open Source: software distrubuito con codice sorgente aperto (es: progetto GNU ). Per impedire che il software open source venga utilizzato impropriamente per la costruzione di prodotti proprietari è stata formalmente denominata una licenza G.P.L. (General Public Licence) chiamata "copyleft":ognuno può modificare e distribuire il prodotto, ma non si possono apporre restrizioni individuali sul prodotto redistribuito.

 

PRIVACY : legge n.675 del 31/12/1996 

www.garanteprivacy.it

Nell'era telematica, il problema relativo al rispetto ed alla garanzia della privacy è senza dubbio da annoverare tra quelli di maggiore spicco ed attualità. Nella società informatica, infatti, anche un solo dato, considerato singolarmente o in relazione ad altri, consente di identificare un determinato individuo. D'altra parte navigando su Internet forniamo involontariamente dati che possono essere utilizzati ed anche commercializzati, ad esempio con fini pubblicitari (il tipo di browser utilizzato, la località dalla quale ci colleghiamo, quali sono i siti che visitiamo maggiormente, ecc.).

Basti pensare a tal proposito, che una società del calibro della Microsoft, assai nota nella prospettiva informatica mondiale, è stata accusata in passato di aver violato il diritto alla privacy. Il diritto alla privacy, è stato messo a punto per i cittadini della Comunità Europea da una direttiva specifica, la 95/46/CE del 24 ottobre 1995: "per la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione dei dati". Ogni stato membro dell'unione l'ha poi tradotta in legge del proprio parlamento.
Nel nostro Paese la direttiva è stata coniugata nella legge n.675 del 31/12/1996 la quale salvaguarda il diritto alla tutela dei dati personali e prende in considerazione anche l'informatica, in particolare la garanzia dei dati personali che ogni giorno gravitano su Internet. Tale legge ha lo scopo preliminare di garantire che il trattamento dei dati personali sia effettuato nel rispetto dei diritti, della libertà e della dignità delle persone fisiche, con particolare riguardo alla riservatezza e all'identità personale. 

DATI PERSONALI E SENSIBILI .Quello che "in primis" la legge stabilisce è il modo in cui devono essere trattati i dati personali. Recentemente in tema di normativa sulla privacy è stato promulgato il D.P.R. 28/7/1999, n. 318 che sancisce le norme relative alle misure minime di sicurezza da adottare in campo informatico per il trattamento dei dati personali e il D.L n. 196 del 30 giugno 2003 denominato " Codice in materia di protezione dei dati personali "

Operazioni sui dati : Il trattamento dei dati consiste in qualunque operazione o complesso di operazioni, svolti con o senza l'ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati, concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati. La definizione di trattamento comprende, in sostanza, qualunque operazione effettuata, con o senza mezzi automatizzati, sui dati.

Rischio di intrusione:

1)Per quanto concerne i computer non collegati ad una rete, le misure di sicurezza sono:

2) Parlando di computer collegati in rete, le misure minime di sicurezza da adottare sono le seguenti:

La tutela della nostra privacy online : può essere garantita tramite un'altra modalità che risulta essere semplice e valida: cifrare i documenti informatici e la posta elettronica adoperando degli appositi programmi messi a disposizione gratuitamente in rete.
Tra questi programmi, il più famoso ed attendibile è PGP (Pretty Good Privacy), che è ormai diventato, per la scrittura in codice della posta elettronica, un modello a livello mondiale.
PGP arriva a garantire un livello di sicurezza del 95%, permettendo di crittografare addirittura le informazioni registrate su interi dischi fissi!

Crittografia

Il problema di inviare messaggi riservati attraverso sistemi di distribuzione non affidabili è sentito da secoli in ambito militare e sono innumerevoli le metodologie più o meno complesse messe in atto per spedire informazioni agli alleati, senza che i nemici possano decifrarle.

La crittografia è un procedimento di codifica e decodifica dei messaggi basata su funzioni parametriche, la cui computazione dipende da un parametro detto chiave. Un messaggio crittografato non è direttamente leggibile se non si possiede una funzione e una chiave per decriptarlo. Il modello su cui è basato un sistema crittografico è il seguente:

Le chiavi di cifratura e decifratura possono coincidere e in questo caso si parla di crittografia a chiave simmetrica (o a chiave privata), oppure possono essere diverse e in questo caso si parla di crittografia a chiave pubblica.

APPROFONDIMENTI

COPYLEFT- software libero e permesso d'autore

Un programma è software libero se vi sono questi gradi di libertà:

* Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
* Libertà di studiare come funziona il programma ,adattarlo alle proprie necessità (libertà 1).
* Libertà di ridistribuire copie in modo per favorire il prossimo (libertà 2).
* Libertà di migliorare il programma e ridistribuirlo alla comunità (libertà 3).

Condizione necessaria per il software libero è l'accesso al codice sorgente . Bisogna anche avere la libertà di fare modifiche e usarle privatamente nel proprio lavoro o divertimento senza doverlo dire a nessuno. Se si pubblicano le proprie modifiche, non si deve essere tenuti a comunicarlo a qualcuno in particolare o in qualche modo particolare.

La libertà di gestione potrebbe anche indurre un utente ad apporrre modifiche al software libero e poi a rivendere il suo nuovo software a pagamento. Per proteggere il software libero da questa mutazione viene emesso il permesso d'autore o copyleft: l'autore permette l'utilizzo della sua opera, la sua diffusione e spesso anche la possibilità di apporrre modifiche ma nel rispetto di alcune condizioni essenziali di libertà. In tal modo egli dichiara che la sua opera fa parte del software libero e la protegge da attacchi.

La versione originaria del copyleft è riferita all'ambito informatico e obbliga i fruitori dell'opera a rilasciare modifiche solamente sotto lo stesso regime giuridico e con la stessa licenza. In questo modo, il regime di copyleft e tutto il fascio di libertà da esso derivanti sono sempre garantiti. Un esempio di copyleft per il software: il progetto GNU.

Gli sviluppatori di software proprietario utilizzano il diritto d'autore per togliere la libertà agli utenti, al contrario gli sviluppatori di software libero lo utilizziano per garantire la loro libertà trasformando "diritto d'autore" in "permesso d'autore" ("copyright" in "copyleft").

approfondimento: storia del PROGETTO GNU

Il pioniere del software libero è Richard Marshall Stallman, "l'ultimo degli hacker" come amava definirsi .
La sua biografia è strettamente connessa a quella degli hacker puri del laboratorio di Intelligenza Artificiale del M.I.T. (Massachusets Institute of Technology), dove era programmatore sistemista.

Dal 1971 al 1983, lottò per un sistema "aperto" a tutti gli utenti, contro l'utilizzo obbligatorio di codici di accesso e contro i segreti dei sistemi di sicurezza nella convinzione della dannosità del nascondere il codice di controllo della macchina, basata sia su premesse insieme etiche che funzionali.

Nel giorno del Thanks giving del 1983 attraverso Arpanet comunicò alla comunità hacker e agli interessati allo sviluppo del software libero la decisione di lasciare il M.I.T. per impegnarsi nella realizzazione del nuovo sistema operativo Unixcompatibile.

Stallman battezzò il nuovo sistema operativo con l'acronimo GNU, come "Gnu is Not Unix", una definizione formulata secondo un'antica consuetudine della comunità hacker. In altri termini: "GNU non è lo Unix di AT&T, non è quindi proprietario, ma ha le stesse funzionalità ed è compatibile con quello".
Stallman impose per GNU un requisito fondamentale: essere open source.
Il software sorgente, prima di essere utilizzato, deve essere "compilato", ossia tradotto nel codice "eseguibile" o codice di macchina, un'innumerevole sequenza di "uno" e di "zero", che la macchina è in grado di interpretare, ma l'uomo generalmente no, a meno di affrontare anni di duro lavoro anche su programmi relativamente brevi.
Il software proprietario viene generalmente venduto in formato eseguibile, per rendere praticamente impossibile la sua interpretazione e la sua modifica in funzione delle esigenze del suo utilizzatore. Viceversa, i programmi "open source", proprio perché disponibili in forma simbolica, che un programmatore riesce facilmente ad interpretare, sono veramente "open", nel senso che possono essere letti, corretti e trasformati in funzione di specifiche esigenze.

Per portare a compimento il progetto GNU, nel 1985 Stallman costituì la FSF (Free Software Foundation), un'organizzazione no profit basata su contributi volontari in lavoro e in denaro. La FSF è diventata progressivamente un punto di riferimento per gli ideatori di software e si è anche qualificata come un'istituzione di garanzia della qualità di un prodotto e di protezione dei diritti del software libero.
Obiettivo della FSF è, comunque, quello più ampio di promuovere un progetto etico e un nuovo modo di lavorare.

Tuttavia, Stallman non ritenne opportuno rendere GNU di pubblico dominio,
Distribuire GNU nel sistema di pubblico dominio avrebbe potuto consentire una diffusione più ampia ma sul piano concreto abbrebbe potuto essere utilizzato per la realizzazione di software proprietario. In un certo senso il fine di una diffusione quantitativa senza preservare il contenuto e trascurando le modalità della diffusione avrebbe costituito un ostacolo alla creazione del software libero e alla costruzione di una comunità di liberi programmatori.
La scelta fu quella di proteggere il prodotto con un tipo nuovo di licenza, formalmente denominata G.P.L. (General Public Licence) ma scherzosamente chiamata "copyleft" (la parola non compare su alcun dizionario della lingua inglese) o "diritto di copia di sinistra", in contrapposizione al più noto "copyright", interpretato come "diritto di copia di destra".
Ognuno può modificare e distribuire il prodotto, ma non si possono apporre restrizioni individuali sul prodotto redistribuito. Il "copyleft", che Stallman chiama anche "permesso d'autore", consente a chi acquista un programma di utilizzarlo in un numero indefinito di copie, di modificarlo a suo piacimento, di distribuirlo nella forma originale o modificata, gratuitamente o a pagamento, alle sole condizioni di distribuirlo in formato sorgente e di imporre a chiunque acquisisca il prodotto di firmare lo stesso tipo di contratto.
Il modello del copyleft permette di dare un fondamento giuridico a un mercato costruito sulla, non mera, appropriazione privata della proprietà intellettuale. Inoltre, la soluzione del copyleft fornisce uno stimolo a contribuire alla crescita del software libero, in quanto costituisce una garanzia di fiducia sulla stabilità di un patto di libera circolazione del software e anche un modo per generare un meccanismo di creazione di risorse finanziarie.


CREATIVE COMMONS CCPL

Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) sono licenze di diritto d'autore con "alcuni diritti riservati" . La normativa prevede infatti che il creatore di un'opera possa permetterne la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera in modo esplicito. Le CCPL sono quindi lo strumento tramite cui il titolare dei diritti concede determinati permessi ai licenziatari scegliendo alcune opzioni tra cui:
-No opere derivate per far si che l'opera medesima non sia modificata;
-Non commerciale per evitare vi sia una finalità prevalentemente commerciale;
-share alike. cioè con i vincoli del "copyleft" tipici del Software Libero per far si che un"opera derivata" da essa venga ridistribuita con le stesse condizioni.
Le CCPL, create negli Stati Uniti dall'associazione no-profit Creative Commons, sono state adattate al nostro sistema giuridico da un gruppo di esperti giuridici dell'università di Torino. Cerca e visita il sito Creative Commons per saperne di più.

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