MATEMATICA: dal Greco “mathémata”, parola usata da Pitagora per indicare una sentenza dogmatica a "Mathematicos" che significa :"desideroso di apprendere".
LOGICA: dal greco “lógos”cioè luogo, calcolo, misura, ragione, pensiero…
ALGEBRA: dal Latino medioevale “algebra” proveniente dall’arabo “al – giabr” (restaurazione), anche collante.
ARITMETICA: dal Greco: “scienza del computo.”
STATISTICA: da Stato; statista. Nacque per rilevare dati utili allo Stato nell’Ottocento.
ALGORITMO: proviene dalla deformazione linguistica del nome: AL – KHUWARIZMI, matematico arabo, il quale scrisse nell’850 parecchi testi scientifici tra i quali “algebra” e “aritmetica”.
TEOREMA: deriva dal Latino THEOREMA, con radice greca; significa: “l’oggetto considerato”.
GOOGOL: è il numero che esprime (10)^100
NUMERO: da norma, somiglianza.
ABACO: da “ABC” che in Arabo significa sabbia.
Pensate che cinquecento anni fa i segni delle quattro operazioni non erano ancora stati inventati!
Nel papiro egiziano
chiamato Rhind (1650 a.C.)
il più e il meno erano
indicati con ^ inclinato a destra per il più e a sinistra per il meno. Gli scribi medievali usavano “et” per la somma e per la sottrazione “minus”.
Fibonacci nel XIII secolo usava
p ( da plus) per la somma e m ( da minus) per la sottrazione , poi venne
soprassegnata da una piccola barra orizzontale, la lettera m poi venne soppressa
e restò la barra, ovvero il segno meno.
La sbarretta delle frazioni è invece già usata dagli arabi e da Fibonacci.
Per indicare la incognite Diofanto nel III secolo d.c.
già utilizzava delle lettere ma il Pacioli nel XV secolo e i suoi
contenporanei indicavano l'incognita ancora con la parola res (latino), cosa
(italiano) oppure coss (tedesco).
Nel 1478 viene stampato a Treviso un libretto di aritmetica intitolato:" l'arte dell'abbaco, per la preparazione dei giovani che intendono darsi al commercio". I segni delle operazioni non ci sono ancora e si usano questi termini: et per la somma; de per togliere, sottrarre; fia o via ( volte ) per la moltiplicazione; intra (entra n volte ) per la divisione.
Con i grandi algebristi del cinquecento compaiono alcune delle notazioni oggi in uso:
somma e sottrazione.
I segni + e - sono simboli tedeschi introdotti
nel 1489 da Johann Widman e poi utilizzati da Stifel
in "arithmetica integra" nel 1544. Il segno + era già
stato usato da Nicole d' Oresme (1323-1382).
Il Vietè nel suo trattato
del 1591 usa i simboli tedeschi + e - ma scrive ancora A quadratus e
A cubus per le potenze!
moltiplicazione. Il simbolo per la moltiplicazione × ( la croce di Sant'Andrea ) fu introdotto nel 1631 dal matematico inglese William Oughtred (1574-1660) . Il punto per il prodotto (·) fu introdotto da Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) nel 1698 per evitare di confonderlo con la lettera x.
Il simbolo per la divisione furono introdotto dal matematico svizzero Johann Rahn nel 1659. La sbarretta per le frazioni era già nota agli arabi e venne utilizzata da Fibonacci e poi comunemente adottata nel XVI secolo. La sbarretta obliqua venne introdotta addirittura nel 1845.
Il simbolo di radice prima indicato con la lettera R fu adottato nel XVI secolo. dal concetto di radice cioè che permette di " generare"
l'uso degli esponenti si trova nell'algebra di Bombelli ( XVI secolo) e anche Cartesio indicò le potenze con il metodo degli indici.
Il segno = fu introdotto dall'inglese Robert Recorde (1510-1577) di Cambridge nel 1557 nel suo trattato di algebra nel quale asseriva che non conosceva due cose più identiche di due rette parallele assumendole quindi come segno per l'uguaglianza. Il Viète (1540-1603) usò aequalis- per la parola all'incirca.
mentre Thomas Harriot introduce i segni < e > nel 1600.
La virgola decimale - ovvero il punto nei paesi anglosassoni - è attribuita a Magini o Clavio , ma entra in uso comune con Napier (sul finire del 1500)
parentesi tonde e quadre: Le parentesi tonde appaiono nel 1544 e quelle quadre nel 1593
Il Vietè è considerato il padre dell'algebra per aver introdotto nella sua algebra del 1591 l'uso ultime lettere dell'alfabeto per designare le incognite e delle prime lettere dell'alfabeto per designare i termini noti; così fece anche Cartesio.
N! fattoriale.Cartesio introdusse il simbolo di N! fattoriale L’esclamativo fu assegnato da Gauss come segno di meraviglia! Inoltre formulò la regola, nota come regola cartesiana dei segni, per trovare il numero delle radici positive e negative di qualsiasi equazione algebrica e utilizza i somboli + e - di origine tedesca. il simbolo del fattoriale "!" fu ripreso poi nel 1808 in Germania da Christian Kramp. Il simbolo indica lo stupore per la rapidità con cui il risultato dell'operazione cresce, al crescere del numero di partenza. Nel mondo anglosassone è anche detto n bang. Per chi non lo ricordasse 10!=10*9*8*7*6*5*4*3*2*1=3628800.
XVII secolo
il simbolo di logaritmo (log) dal Greco logos aritmos (calcolo-proporzione e numero), introdotti da
Nepero nel 1614. Probabilmente Nepero ha chiamato così i logaritmi
perché danno una misura della "proporzione tra i numeri". Una curiosità: anche molti nostri sensi sono logaritmici.
Un suono ad esempio ci appare di certa intensità; per ottenere
un sensazione doppia del primo occorre produrre un altro suono quattro
volte più potente del primo. In termini matematici la sensazione
uditiva cresce col logaritmo della potenza sonora. Ed infatti per la
misura dell' intensità dei suoni si usa il decibel che è
un'unità logaritmica.
Analogamente la sensazione visiva: per raddoppiare la sensazione visiva
occorre una sorgente luminosa quattro volte più potente (2^2
= 4), per triplicarla una potenza otto volte maggiore (2^3 = 8) e così
via. Anche l'occhio quindi ha una sensibilità per così
dire logaritmica.
Il simbolo di percentuale % è di origini italiane. Giorgio Chiarino (1481) usa il simbolo xx per c. per indicare 20 per cento. In una lettera commerciale sempre del XV secolo viene usato un simbolo costituito da una p e uno 0. In seguito viene usato un simbolo del tipo 0/0 e nel 1650 il moderno %.
Il simbolo di infinito è dovuto a John Wallis (1616-1703) e compare per la prima volta nel 1655 nell'opera Arithmetica Infinitorum. E' una modificazione di quello che usavano i romani per indicare una miriade.
Leibniz ideatore con Newton del calcolo differenziale nel 1684 utilizzò: dx e dy per indicare le minime differenze , il simbolo attualmente utilizzato per l'integrale ,usa il : per la divisione e il puntino per la moltiplicazione , ed il simbolo ~ per la similitudine. Si deve a lui il termine di "Funzione", nello stesso senso in cui è utilizzato oggi.
il simbolo di integrale ottenuto da una deformazione della S latina che indica “Somma”, utilizzata da Cavalieri nel Seicento
XVIII secolo
La misura del rapporto fra circonferenza e diametro era già utilizzata dai babilonesi che usavano per tale misura il numero 25/8 (=3,125). Il simbolo "PI GRECO" invece è piuttosto moderno. E' stato introdotto dal matematico inglese William Jones nel 1706 in onore di Pitagora (l'iniziale di Pitagora dell'alfabeto greco). Altri dicono che è iniziale di perimetro (circonferenza). Nel 1737 venne utilizzato anche da Leonhard Euler (1707-83) e quindi da tutti i matematici.
Eulero (Basilea,1707 ) nel XVIII secolo usò per primo i simboli: i ( unità immaginaria) e (usato da Eulero, denominato "numero di nepero" in onore dell'inventore dei logaritmi ed "e" per l'iniziale del suo nome); l'uso di lettere minuscole a,b,c per indicare i lati di un triangolo e delle corrispondenti maiuscole A,B,C per i rispettivi vertici;r, R, s per raggio cerchi inscritto, raggio cerchio circoscitto ad un triangolo e semiperimetro de triangolo stesso, l'espressione lx per indicare il logaritmo di x ;il simbolo di sommatoria attualmente utilizzato; la notazione f(x) per indicare una funzione di x, ripreso poi da Lagrange; (numero gamma ): numero di Eulero – Mascheroni, vale 0,5772… E’ uno dei numeri più misteriosi in quanto non se ne conosce la natura matematica.
Ecco l'alfabeto greco:
i numeri nell'antica grecia: