Pierre de Fermat
matematico francese (Beaumont-de-Lomagne 1601-Castres 1665). Studiò
scienze giuridiche ed esercitò la professione di consigliere al Parlamento di
Tolosa. Mantenne stretti rapporti coi maggiori matematici e filosofi
dell'epoca ed ebbe una profonda conoscenza delle opere dei grandi matematici
greci. Nonostante abbia dato contributi in tutti i campi della matematica
allora noti, raramente pubblicò le sue scoperte. Nella memoria Ad locos
planos et solidos isagoge, anteriore al 1637, espose i fondamenti della
geometria analitica e il metodo delle coordinate a cui pervenne
indipendentemente da Cartesio e che per primo estese al caso delle tre
dimensioni. Uno dei maggiori apporti di F. è l'elaborazione, verso il 1629,
del metodo dei massimi e dei minimi che lo pone tra gli iniziatori
dell'analisi infinitesimale. È considerato inoltre il fondatore della moderna
teoria dei numeri: nei suoi lavori in questo campo impiegò per primo in modo
sistematico il «principio della discesa infinita». Formulò tutta una serie
di teoremi, di cui tralasciò o accennò sommariamente le dimostrazioni
successivamente trovate da altri: in proposito interessante è il problema
insoluto delle equazioni diofantee di F., detto anche ultimo teorema di
Fermat. Tra i risultati conseguiti vanno ricordati: il teorema di F.;
la scoperta di alcune proprietà dei numeri 4n+1; la dimostrazione che
l'equazione x4+y4=z2 non ammette soluzioni intere; l'asserzione che i numeri della forma 22n+1
sono primi per n=0, 1, 2, 3, 4; lo studio dei numeri perfetti, dei
numeri poliedrici, dei quadrati e dei cubi magici. Con B. Pascal fondò il
calcolo delle probabilità e svolse infine importanti ricerche in ottica
geometrica applicando il metodo dei massimi e dei minimi allo studio della
riflessione e della rifrazione della luce (principio di F.).
p Principio di Fermat. La traiettoria di un raggio luminoso che
congiunge un punto A a un punto B, passando attraverso mezzi ottici anche
diversi, è quella per cui il cammino ottico, cioè la somma dei prodotti dei
tratti percorsi per i rispettivi indici di rifrazione, è minimo o massimo o
stazionario. Le leggi della riflessione e della rifrazione sono direttamente
deducibili da tale principio.
p Principio
di Fermat della discesa infinita. Se C è una classe di
interi assoluti alla quale non appartiene lo zero e x è un numero
diverso da zero appartenente a questa classe e se, qualunque sia x,
esiste un y<x appartenente a C, allora la classe C è
vuota.
FONTE: Omnia Scienza e Tecnologia - © Istituto Geografico De Agostini S.p.A.,
Novara - 2000
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