Il campo di studio fondamentale del XVIII secolo fu l'analisi matematica SOPRATTUTTO CON EULERO (1707-1783) che introduce i simboli attuali.
Nella seconda metà del secolo Parigi divenne il più importante centro matematico e scientifico del
tempo.
Questo avvenne grazie alla presenza di matematici come Laplace (1749-1827) e Lagrange
(1736-1837) e all'istituzione di scuole di carattere scientifico come l'École polytechnique e l'École
normale supérieure che fornirono validi matematici alla Francia.
Colin MacLaurin ( 1698-1746) è il più eminente matematico inglese della generazione successiva a Newton. Studiò tra l'altro gli sviluppi in serie delle curve. Il suo nome è legato infatti allo sviluppo in serie di MacLaurin che rappresenta un caso particolare della serie di Taylor. Curiosità: egli conosceva la nota regola di Cramer per calcolare i sistemi di equazioni mediante i determinanti.
Saccheri Girolamo ( 1667- 1733) un gesuita che insegnò in vari collegi si sforzo di dimostrare con il metodo per assurdo il V^ postulato di Euclide. sappiamo ora che tale postulato non è dimostrabile .. a lui il merito di aver inconsapevolmente costruito una geometria non euclidea perfettamente coerente.Ma non se ne accorse e perse il diritto alla scoperta più significativa del secolo XVIII: le geometrie non euclidee
Gabriel Cramer ( 1704-1752) pubblica nel 1750 la nota regola di Cramer per la risoluzione dei sistemi di primo grado.
EULERO (Basilea 1707- 1783). Leonhard Euler , svizzero, aveva una intuizione imprevedibile ed una memoria prodigiosa ...era conosciuto con l'appellativo di " analisi incarnata". Nacque a Basilea nel 1707, figlio di un pastore calvinista, spinto dal padre studiò teologia e divenne a Basilea amico dei Bernoulli che convinsero il padre di Euler a lasciargli intraprendere gli studi di Matematica. Euler andò a Berlino e a san Pietroburgo e trascorse i suoi anni più creativi: cominciò la carriera presso gli Zar e poi da Federico il grande di Russia e in seguito da Caterina la Grande.
Euler si guadagnò la fama di saper risolvere tutti i problemi che
gli venivano posti...addirittura affermò di possedere una prova
dell'esistenza di Dio contro Diderot che era un ateo convinto.
Eulero sviluppò il metodo algoritmico, calcolò le fasi lunari,
risolse il problema dei sette ponti di Konigsberg ( oggi Kaliningrado) -
dimostrando che era impossibile percorrere i sette ponti una volta sola
per attraversare tutti i quartieri - e si occupò della dimostrazione
dell'ultimo teorema di Fermat riuscendo a dimostrare che non esistono soluzioni
per n=3.
Nel 1735 cominciò a perdere la vista ma nonostante ciò vinse
un premio per la risoluzione di un problema di astronomia.
Perse prima
dei 30 anni l'occhio destro e a 60 anni perse la vista anche dall'altro
occhio. La cecità sembrò addirittura allargare la sua immaginazione:
sviluppava i calcoli a mente e memorizzava i risultati...completò
da cieco il calcolo delle fasi lunari. Morì nel 1783.
La sua opera consta di quasi 90 opere in ogni settore dello scibile scientifico,
molte delle quali prodotte negli ultimi anni della sua vita quando era ormai
cieco.
Egli si occupò di trigonometria dandole l'attuale
impostazione usando le forme abbreviate sen, cos, tg ,cotg ed elaborando
il teorema dei seni . L'opera "introductio
in analysin infinitorum" (1748) fu considerata la chiave di volta dell'analisi
perché costituì la fonte di rigogliosi sviluppi della matematica
per tutto il XVIII secolo: in essa compaiono le formule trigonometriche
di Eulero per il calcolo di seno e coseno con esponenti immaginari.
Nei trattati "Institutiones calculi differentialis "( 1755)
e "Institutiones calculi integralis "(1778) esamina con una
esauriente trattazione mai fino ad allora prodotta i metodi ancor oggi usati
all'università per la risoluzione di equazioni differenziali e di
integrali.
Scrisse pure da cieco dettandolo ad ad un domestico " Algebra"
un trattato divulgativo di algebra che ebbe numerose edizioni.
Si occupò anche di probabilità: tavole di mortalità.
Eulero usò per primo i simboli: i ( unità immaginaria) e (numero
di Nepero), consolidò l'uso del pi-greco (già introdotto
dal matematico inglese William Jones nel 1706 in onore di Pitagora ). A
lui si deve l'uso di lettere minuscole a,b,c per indicare i lati di
un triangolo e delle corrispondenti maiuscole A,B,C per i rispettivi vertici
e l'impiego delle lettere r, R , s per raggio cerchi inscritto, raggio cerchio
circoscritto ad un triangolo e semiperimetro de triangolo stesso....oppure
l'espressione lx per indicare il logaritmo di x e la sua definizione come
esponente, il simbolo di sommatoria, la notazione f(x) per indicare
una funzione di x.
Eulero entrò anche nella disputa circa l'esistenza dei logaritmi negativi e ne dimostrò l'esistenza ricorrendo ai numeri immaginari . Dalla nota formula della forma trigonometrica dei numeri complessi:
e^(ìx)= Cosx+i*Senx
ponendo x=pgreco ( misura in radianti di 180 °)si ottiene:
e^(i*pgreco) =-1 + i*0
e^(i*pgreco) =-1
da cui si legge che il logaritmo di -1 è uguale a i*pgreco.
Eulero e la definizione di limite
Il concetto di limite si trova presente in forma non esplicita nella matematica greca( Eudosso ed Archimede).
Eulero nel 1755 dà una definizione abbastanza precisa di limite ma non la utilizza e non sviluppa la teoria dei limiti.
Anche D'Alembert diede una formulazione del concetto di limite meno precisa ed infatti gli autori di manuali matematici dell'Europa continentale continuare a usare fino alla fine del XVIII secolo il linguaggio e i concetti di Eulero.
Si deve a A. L. Cauchy e, soprattutto, alla successiva formalizzazione di A. Weierstrass, una definizione rigorosa di limite e, mediante essa, una costruzione rigorosa dell'analisi matematica.
Cauchy assunse come fondamentale il concetto di limite di D'Alambert, ma gli conferì una maggiore precisione. Egli formulò una definizione relativamente precisa di limite: "Quando i valori successivi attribuiti a una variabile si avvicinano indefinitamente a un valore fissato così che finiscono con il differire da questo per una differenza piccola quanto si vuole, quest'ultimo viene detto il limite di tutti gli altri".
La definizione di Cauchy, come leggiamo, faceva uso di espressioni come "valori successivi" o "avvicinarsi indefinitamente" o "così piccolo quanto si vuole". Per quanto suggestive queste definizioni sono nondimeno prive di quella precisione che generalmente si esige dalla matematica.
Nelle sue lezioni Weierstrass definiva il limite della funzione f(x) nel punto x0 nel modo seguente:
"Se data una qualsiasi grandezza e, esiste una h0, tale che per 0<h<h0 la differenza f(x0±h)-L è minore di e in valore assoluto, allora L è il limite di f(x) per x=x0".
Oggi la h di Weierstrass viene spesso sostituita da un'altra lettera greca, d.
Alexis Claude Clairaut (1713 -1765) precoce matematico ..a 10 anni già leggeva i trattati di de l'Hopital sulle coniche . egli scrisse un trattato sulll studio di curve nello spazio mediante proiezioni ortogonali e trovò la risoluzione di un gruppo di equazioni differenziali chiamate appunto di Clairaut
D'alembert, Jean Le Rond ( 1717-1783) uno dei + grandi matematici francesi, collaborò con Eulero, cercò di dimostrare il teorema secondo cui ogni equazione algebrica f(x) = 0 ha almeno una soluzione complessa (teorema fondamentale dell'algebra) ma non ci riuscì completamente anche se oggi il teorema porta il suo nome
Waring, Edward (1734-1793),
Goldbach, Christian(1690-1764)
LAGRANGE GIUSEPPE LUIGI (Torino 1736 – Parigi 1813),
Matematico e astronomo italiano di origine francese. Studiò presso
l’università della città natale Torino; nominato professore
di geometria presso la scuola d’artiglieria di Torino all’età
di 19 anni, nel 1758 fondò la società scientifica che in seguito
divenne l’Accademia reale delle Scienze di Torino.
Nel 1766 fu nominato direttore dell’Accademia delle Scienze di Berlino
e vent’anni più tardi, su invito del re Luigi XVI, si recò
a Parigi.
Durante la rivoluzione francese fu a capo della commissione che si occupava
di fissare un nuovo sistema di pesi e misure (Sistema metrico decimale)
e nel 1797 fu nominato professore all’ Ecole Polytecnique, da poco
fondata; il regime di Napoleone lo elesse membro del senato e lo nominò
Conte.
Tra i maggiori matematici del XVIII secolo, egli si occupò di ricercare
metodi generali per la risoluzione dei problemi . Tenne corrispondenza con
Eulero.
Lagrange ideò il calcolo delle variazioni sviluppando la teoria delle
funzioni ad una variabile reale, riordinò il campo delle equazioni
differenziali scrivendo molti trattati e lavorò alla teoria dei numeri.
Egli utilizza la notazione y=f(x) ( utilizzata da Eulero ) e poi
y=F'(x) per funzione e derivata prima e si occupa di risolvere problemi
di massimo e di minimo.
LAPLACE (1749-1827) pur essendo grande fu tenuto in ombra, fece parte del comitato di pesi e misure. Laplace introduce in modo rigoroso la teoria della probabilità e del calcolo del pi-greco. Laplace e Lagrange si occuparono di meccanica celeste. Dopo il lavoro di Newton essa divenne uno degli argomenti più trattati del secolo. Laplace nella sua Mécanique Céleste dimostrò che il sistema solare sarebbe rimasto stabile per un lungo intervallo di tempo.
CARNOT Lazare Nicolas Marguerite (1753 - 1823).
Nacque nel Maggio del 1753 in Borgogna, si laureò in ingegneria nel
1773.
Si occupò di meccanica e ingegneria, quest'ultima in particolare
condizionò fortemente il suo approccio alla matematica.
Fu ufficiale del genio, deputato dell'Assemblea legislativa e poi della
Convenzione, entrato a far parte del Comitato della Salute pubblica, nel
1794 organizzò l'esercito francese contro gli invasori.
Nel 1799 fu per breve tempo ministro della guerra e membro del Tribunato;
partecipò eroicamente alla difesa di Anversa nel 1814. Morì
a Magdeburgo nell'Agosto del 1823.
Matematico di valore scrisse importanti opere di geometria proiettiva, in
ambito trigonometrico è ricordato per il teorema che porta il suo
nome. Nella sua opera Geometrie de position del 1803 enuncia il teorema
del coseno per la risoluzione dei triangoli qualunque: il teorema era noto
sin dai tempi di Euclide ma Carnot ne ha prodotto una generalizzazione
relativa al tetraedro.
LEGENDRE (1752)
RUFFINI PAOLO (Valentano, Viterbo 1765 – Modena 1822), matematico e medico italiano. Studiò medicina e matematica all’università di Modena; dopo un periodo d’esercizio della medicina, divenne professore di matematica e poi rettore dell’università modenese. Ruffini ha il merito di aver parzialmente dimostrato (probabilmente nel 1803 o 1805) la irresolubilità delle equazioni algebriche generali quando il loro grado è maggiore di 4, mediante procedimenti algebrici. Tale teorema, detto di Abel - Ruffini, fu infine dimostrato dal matematico norvegese Niels Henrik Abel .
Etienne Bézout ( 1730-1783) fu un compilatore nel produrre un corso di analisi Course De mathematique in sei volumi stampato negli anni 1764-1769 ,fu ristampat e prodotto in altre lingue.